Domenico Riccio - La Verità
La verità? Solo una menzogna ben vestita. Un inganno che tutti chiamano realtà. Un’illusione che diventa regola, dogma, legge. Ma chi decide cos’è vero? Chi ha il potere di definirlo? La scienza non cerca la verità: cerca di funzionare. La storia non racconta i fatti: racconta chi vince. La giustizia non è giusta: è legale. La censura non difende la verità: la nasconde. La verità è un’arma. E chi la impugna, comanda. Se tutti credono a una bugia, diventa vera? Se nessuno crede alla verità, esiste ancora? Se le masse vogliono essere rassicurate, a chi serve la verità? Questo libro non dà risposte. Toglie certezze. Non cerca verità. Le smonta. Con sarcasmo, paradossi, fendenti secchi e taglienti. Ti accompagnerà in un viaggio tra miti e inganni, tra filosofia e propaganda, tra ciò che crediamo vero e ciò che si impone come tale. Perché il problema non è la verità. È credere che serva a qualcosa.
“La verità è ciò che resta quando smettiamo di crederci”
Indice
L’Opera
La verità o il Mondo – La verità: la falsità che non abbiamo ancora smascherato
L’Autore
“La verità è ciò che resta quando smettiamo di crederci”
La verità o il Mondo
L’illusione del sapere che giustifica l’agire
Parte I – La verità è ciò che si dice vero
Il mondo è tutto ciò che accade. Ma chi lo dice?
La verità è un accordo. Tra chi?
Il linguaggio crea la realtà. Ma il linguaggio di chi?
Ogni epoca ha la sua verità. Ogni epoca si crede l’ultima
Dimostrare la verità significa crederci già
La scienza non cerca la verità. Cerca di funzionare
La storia non racconta la verità. Racconta il potere
Se è utile, è vero. Se è vero, è utile?
Il mondo come rappresentazione. E il rappresentante?
La verità è il consenso di chi ha voce in capitolo
Parte II – La verità è ciò che si crede vero
Se tutti credono a una bugia, diventa verità?
Nessuno mente meglio di chi dice di avere la verità in tasca
Dio è morto. Anche la verità ha smesso di respirare?
La verità è un’arma. E le armi servono per il dominio
Il denaro ha sempre ragione. Anche quando ha torto
Se la verità non serve a nessuno, esiste ancora?
Le verità eterne cambiano ogni secolo
La verità non convince. La paura sì
Le statistiche dimostrano tutto. E il contrario
Le masse vogliono la verità? O vogliono essere rassicurate?
Parte III – La verità è ciò che si impone come vero
Il vincitore non solo scrive la storia. Decide anche la verità
La giustizia si occupa della verità? O della legge?
La censura non combatte le bugie. Combatte le verità scomode
La propaganda è la madre di tutte le verità
La verità si impone. Il dubbio si punisce
Se non puoi dire la verità, racconta una storia
I filosofi cercano la verità. I politici la creano
Il mondo è vero perché lo abitiamo. O lo abitiamo perché è vero?
Il problema non è la verità. È credere che serva a qualcosa
Chi ha bisogno della verità? Solo chi vuole il potere
Conclusioni: la verità e il mondo
L'illusione del sapere che giustifica l'agire
Nella storia del pensiero umano, il concetto di “verità” è stato continuamente sfidato, rivisitato, distrutto e ricostruito. La verità, in tutte le sue forme, è stata un faro per il pensiero filosofico, un concetto che si è intrecciato a tutti gli aspetti dell’esistenza umana, che ha plasmato le ideologie, le religioni, la scienza e la politica. Ma la verità che ci viene presentata, la verità che ci è stata tramandata, è davvero verità? O è semplicemente un costrutto, un’illusione che ci permette di navigare nel caos del mondo senza essere sopraffatti dalla paura dell’ignoto? La verità è sempre stata una risorsa preziosa, ma al contempo una fonte di inquietudine. È un obiettivo irraggiungibile, un ideale che ci spinge avanti, ma che ci lascia sempre a metà strada, intrappolati in un labirinto senza uscita.
Questo libro non è una riflessione sulla verità come valore assoluto, ma piuttosto sulla verità come fenomeno sociale, culturale, politico, come strumento nelle mani di chi ha il potere. La verità, nel nostro mondo, è tanto una costruzione quanto una convenzione. Non è mai qualcosa che esiste di per sé, ma qualcosa che viene continuamente costruito e, talvolta, distrutto. È il prodotto di un sistema che necessita di essa per mantenere il suo ordine, un ordine che altrimenti crollerebbe. La verità è come una maschera indossata da un potere invisibile che, attraverso le sue narrazioni, ci fornisce una visione parziale del mondo, una verità che ha il suo scopo, la sua funzione, ma che non ha nulla a che vedere con la realtà in sé. Ma cosa accade quando ci accorgiamo di questa illusione? Quando la verità che crediamo di possedere non è altro che un riflesso deformato della realtà che vorremmo vivere? La verità diventa allora una trappola, un miraggio che ci inganna e ci confonde, facendoci credere che ciò che vediamo, ciò che sentiamo, ciò che ci viene detto, sia la realtà. Eppure, proprio nel momento in cui crediamo di avere raggiunto la verità, il mondo ci sfugge, e la verità, come il vento, diventa sempre più difficile da afferrare.
La nostra realtà, il nostro mondo, è un costrutto che si regge su una serie di verità imposte, ma il mondo è anche ciò che vediamo, ciò che crediamo. E allora, la domanda sorge spontanea: è il mondo vero perché lo abitiamo? O, al contrario, lo abitiamo perché è vero? Questa riflessione non è solo filosofica, ma anche pratica, poiché la verità non è mai un concetto astratto. È qualcosa che modella le nostre vite, che guida le nostre azioni, che ci orienta nel caos della nostra esistenza. Ogni parola che pronunciamo, ogni pensiero che elaboriamo, ogni gesto che compiamo è influenzato dalla verità che abbiamo accettato come tale. E tuttavia, ciò che consideriamo verità non è mai definitivo, non è mai universale. È relativo. È contestuale. È una costruzione sociale che cambia con il tempo e con il potere. Ogni società ha la sua verità, ogni cultura ha la sua narrazione. La verità non è mai una questione di scoperta, ma di accordo. È un linguaggio condiviso che dà forma alla nostra percezione del mondo, ma che, come ogni linguaggio, è soggetto a modifiche, a revisioni, a tradimenti. La verità è sempre in movimento, sempre sotto il dominio di chi detiene il potere di definirla.
Questa riflessione sulla verità è anche una riflessione sul nostro desiderio di trovare un senso nel mondo. L’idea che esista una verità universale, una verità assoluta che non può essere messa in discussione, è forse la superstizione più grande che l’uomo ha coltivato. In un certo senso, la verità è ciò che ci permette di esistere. Senza di essa, senza una verità condivisa, il mondo sarebbe incomprensibile, caotico, privo di significato. Eppure, la verità che ci viene imposta è, come tutte le altre verità, un’illusione. Un’illusione che ci permette di proseguire, che ci dà la forza di alzarci ogni giorno, di affrontare le sfide, di credere in un futuro migliore. Ma non è una verità che possediamo. Non è una verità che possiamo controllare. La verità è sempre al servizio di qualcun altro, di chi ha il potere di definirla. La verità è uno strumento, uno strumento di dominio, un inganno che ci tiene prigionieri nella nostra stessa ricerca.
In questo libro, ci proponiamo di smascherare le verità che ci sono state imposte, di esaminare la verità come costruzione sociale, politica e culturale, e di mostrare come la nostra percezione della verità sia influenzata da chi ha il potere di raccontarla. La verità non è una conquista. È una concessione. È una verità che ci viene data per assicurarci che il mondo continui a girare, che il potere continui a esistere, che l’ordine continui a persistere. La verità, alla fine, non è altro che un inganno che ci permette di vivere in un mondo che non è mai stato davvero nostro. E così, la ricerca della verità diventa, paradossalmente, la ricerca del potere. Il potere di definire ciò che è vero, di imporre la propria versione dei fatti, di scrivere la storia. E così facendo, il mondo che abitiamo diventa sempre più un prodotto delle nostre illusioni. Non è vero perché lo abitiamo. Lo abitiamo perché è vero, perché abbiamo bisogno di credere in qualcosa che dia significato alla nostra esistenza, perché senza la verità, il mondo ci sfuggirebbe dalle mani.