Le famiglie II – Un approccio comparativistico. Le convivenze omosessuali

Domenico Riccio - Le famiglie II – Un approccio comparativistico. Le convivenze omosessuali

Nell’ampio genus delle convivenze di tipo familiare, accanto a quelle incentrate su un rapporto di coppia eterosessuale con eventuale prole, vanno emergendo altre forme di convivenze (sempre di tipo latamente familiare) instaurate tra persone dello stesso sesso; convivenze che se da un lato cominciano ad accedere nelle aule dei tribunali chiedendo protezione, dall’altro, con movimenti di opinione sempre piú vasti, rivendicano non solo pari dignità sociale, ma una precisa tutela giuridica analoga a quella prevista per la famiglia in senso proprio.

Alcuni legislatori europei si sono mossi per apprestare protezione oltre che alle unioni eterosessuali anche a quelle omosessuali attraverso diverse forme di tutela.

Si va cosí dal riconoscimento di tali unioni con una specifica legge che ammette al matrimonio gli omosessuali parificandoli alle coppie coniugali come si è verificato nel sistema olandese, alla tutela delle convivenze in questione attraverso lo strumento della registrazione dell’unione da cui derivano determinati effetti; registrazione, questa, che risponde alla necessità di prevedere anche per le coppie omosessuali un istituto in qualche modo analogo al matrimonio: come si è potuto rilevare nel sistema danese, norvegese, svedese, spagnolo, tedesco e nello stesso sistema olandese ove la registrazione in questione si pone come modello alternativo al matrimonio omosessuale.

Altro meccanismo, ma piú articolato di protezione della coppia omosessuale, è stato predisposto dal legislatore belga che, con l’intento di parificare la tutela delle unioni omosessuali a quella già in precedenza apprestata per le coppie eterosessuali, ha introdotto nel sistema l’istituto della c.d. «coabitazione legale», che deve risultare fondata sul semplice fatto della convivenza e sulla formale dichiarazione dei partners di voler convivere, dichiarazione da registrarsi all’ufficio anagrafico da cui discendono una serie di effetti sul piano dei rapporti patrimoniali che si instaurano tra i conviventi.

Diversa strada è stata percorsa dal legislatore francese che ha predisposto lo strumento pattizio, utilizzabile sia dalle coppie omosessuali che eterosessuali, inserendo nel code civil la figura del Patto civile di solidarietà (PACS) che è un contratto sottoscritto da due persone dello stesso sesso o di sesso diverso, qualunque sia la natura del loro legame, per organizzare la propria vita comune.

(Scritto nel 2007)