Domenico Riccio - Il Potere
Il potere non esiste. Ma tutti lo vedono. Nessuno lo possiede. Ma tutti lo cercano. È una menzogna così ben raccontata che persino chi la svela finisce per crederci. Cesare non aveva potere. Aveva solo legioni che lo credevano divino. Il denaro non ha valore. Ma convince miliardi di persone a vivere per esso. La legge non è giusta. È solo una regola ripetuta abbastanza volte da sembrare inevitabile. Da Mosè a Napoleone, da Platone a Orwell, questo libro smonta il grande incantesimo del dominio. Non con ribellioni, non con rivoluzioni: con una risata. Perché il potere non si abbatte. Si dissolve. Basta smettere di guardarlo. Il re è nudo. Ma il vero problema è che tu continui a inginocchiarti. Se hai sempre sospettato che ci fosse qualcosa di falso nell’autorità, in questa cosa chiamata “governo”, “legge”, “gerarchia”, preparati a scoprire che non è qualcosa di falso. È tutto falso. La libertà non si conquista. Si scopre. E una volta scoperta, il potere svanisce. Sempre. Leggere questo libro è un rischio. Potresti accorgerti che sei sempre stato libero. E non avere più scuse.
“Se hai bisogno della forza per mantenere il potere, non hai mai avuto potere”
Indice
L’Opera
Il potere o la Forza – Il potere: come imporsi dei limiti inesistenti
L’Autore
“Se hai bisogno della forza per mantenere il potere, non hai mai avuto potere”
Il potere o la Forza
Premessa
Tutto quello che sai sul potere è falso
Obbedisci senza saperlo: il potere è dentro di te
Il potere non si prende, si crede
Parte I – L’ombra del potere
Il potere non esiste, ma tutti lo vedono
Nessuno lo possiede, ma tutti lo cercano
Il re è nudo, eppure tutti si inchinano
Un uomo con un’idea può governare milioni senza idee
Il potere è una storia ben raccontata
Autorità: quando il consenso diventa obbedienza
La forza non è potere, ma il potere ha bisogno della forza
La politica: il teatro della necessità
Il carisma: la menzogna dell’inevitabilità
Il potere è un trucco di prestigio: si dissolve quando smetti di guardarlo
Parte II – Le macchine del potere
Il denaro: carta che ordina il mondo
Il diritto: il mito della giustizia vestito da legge
La religione: Dio come scusa per dominare
L’esercito: la violenza trasformata in ordine
La scienza: la verità come brevetto del potere
L’educazione: l’addestramento all’obbedienza
I media: lo specchio che crea la realtà
La burocrazia: il labirinto che tiene in ostaggio il tempo
L’economia: il potere dell’invisibile che governa il visibile
La sorveglianza: il panottico della paura
Parte III – La dissoluzione del potere
Chi comanda davvero non ha bisogno di comandi
Nessuno obbedisce: tutti collaborano per abitudine
Il potere non dura, perché il tempo lo consuma
Rivoluzioni: il cambio di maschera dell’illusione
Horror vacui: perché il potere deve sempre sembrare necessario
Il potere si nutre della paura di essere liberi
Il re è morto, viva il re! Uccidere il re non distrugge il trono
La risata è la fine del dominio
Un bambino può spegnere l’illusione con una sola domanda
Il potere è nulla: sei libero e non lo sai
Conclusioni
Credere di aver capito
Il potere rinasce da se stesso
La libertà esiste, ma non la vuoi
Tutto quello che sai sul potere è falso
Sei nato in un mondo dove il potere è dato per scontato. Non ti sei mai chiesto se esiste davvero. Ti hanno insegnato a riconoscerlo, a temerlo, a rispettarlo. Ti hanno mostrato uomini con uniformi, corone, fasce tricolori, toge, giacche e cravatte. Ti hanno detto che quelle persone comandano, decidono, governano. E tu hai creduto. Hai obbedito. Hai accettato l’idea che il potere sia qualcosa di concreto, di reale, di inevitabile.
Ma tutto quello che sai sul potere è falso.
Il potere non è una cosa. Non è una sostanza, non è un oggetto, non è un’energia. Nessuno lo possiede veramente. Nessuno lo tiene in mano, nessuno può conservarlo in cassaforte, nessuno può esibirlo come una reliquia. Il potere è un’illusione collettiva. Esiste solo perché tutti credono che esista. E finché ci credi anche tu, sei parte dell’inganno.
Il re è re solo se il popolo lo riconosce come tale. Se nessuno lo ascoltasse, sarebbe solo un uomo con una corona ridicola sulla testa. Il dittatore è forte solo se i suoi soldati eseguono gli ordini. Se abbassassero i fucili, sarebbe un vecchio che urla nel vuoto. Il denaro ha valore solo perché tutti lo accettano. Se smettessero di farlo, sarebbe solo carta. La legge impone regole solo se la gente la rispetta. Se nessuno la seguisse, sarebbe solo inchiostro su carta.
Il potere non si impone con la forza. Si impone con la credenza.
Per questo è più difficile liberarsi del potere che di un padrone. Un padrone si può uccidere, il potere no. Perché il padrone è un uomo, il potere è un’idea. Un’idea così radicata, così profonda, così onnipresente che nessuno osa metterla in dubbio. Tutti vogliono combattere il potere, ma nessuno vuole eliminarlo davvero. Vogliono solo cambiarne la forma. Sostituire un re con un presidente, un dittatore con un parlamento, un impero con una repubblica. Cambiano le parole, ma il meccanismo resta uguale.
Hai mai provato a immaginare un mondo senza potere? Probabilmente no. Probabilmente pensi che sarebbe il caos. Che senza governi, senza leggi, senza ordini, gli uomini si sterminerebbero a vicenda. Ma chi ti ha detto che sarebbe così?
Il potere stesso.
Ogni sistema di dominio ha sempre giustificato la propria esistenza con la paura del disordine. “Senza di noi, sarebbe l’anarchia.” “Senza regole, il mondo sarebbe invivibile.” “Senza autorità, gli uomini si ucciderebbero tra loro.” È la bugia più grande mai raccontata.
Ma non ci credi per ragionamento. Ci credi per istinto. Perché sei nato in un mondo in cui questa menzogna viene ripetuta ogni giorno. Nella scuola, nei libri, nei giornali, nei film, nelle leggi. Sei immerso in essa.
Eppure, la storia dimostra il contrario.
Ogni volta che un impero è crollato, il mondo non è finito. Ogni volta che un re è stato rovesciato, la società non si è dissolta. Ogni volta che un governo è caduto, la vita è continuata. Il potere si presenta come indispensabile, ma è solo una struttura di controllo. E quando crolla, si scopre che le persone sanno vivere anche senza di esso.
La verità è che il potere non è qualcosa che si può abbattere. Si può solo smettere di crederci.
Sei libero. Lo sei sempre stato. Ma non lo sai.
Ti hanno fatto credere che il potere sia un’entità superiore, un ordine naturale, un meccanismo inscalfibile. Ti hanno insegnato a rispettarlo, a temerlo, a considerarlo inevitabile. E invece è una superstizione. Un dogma. Una finzione che si dissolve nel momento in cui la guardi per quello che è.
Chi comanda non ha potere. Ha solo la tua obbedienza.
Chi governa non è più forte di te. È solo più bravo a convincerti che lo sia.
Chi ti dice cosa fare non ha più diritti di te. Ha solo più strumenti per farti credere che li abbia.
Il potere è come uno specchio magico: riflette un’immagine imponente, minacciosa, assoluta. Ma se lo rompi, scopri che dietro non c’era niente. Solo la tua paura.
La paura di essere libero.
Questo libro non vuole insegnarti a combattere il potere. Vuole farti vedere che non c’è nulla da combattere. Non vuole darti strategie per abbattere governi, rovesciare dittatori o sconfiggere tiranni. Vuole mostrarti che tutto questo non è mai esistito davvero.
Sei nato con delle catene, ma non sono fatte di ferro. Sono fatte di convinzioni. Sono fatte di pensieri. Sono fatte di storie che ti hanno raccontato.
Puoi spezzarle.
Ma devi volerlo davvero.
E la domanda è: lo vuoi davvero?
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