Ludwig



C’è una interessante differenza fra il “vissuto” e il “saputo”.

Il “vissuto” sono le cose che uno fa: sono le cose reali.

Il “saputo” sono le cose che uno crede di sapere: sono le cose che non esistono.

La differenza sta nella “strozzatura”: l’hic et nunc, il qui ed ora, il presente, il vivente.

In questa “strozzatura” passa incessantemente il “vissuto”.

Al contrario il “saputo” non ci passa mai. Una seconda differenza è che il “saputo” attribuisce forma e qualità alle cose.

Ma nel “vivente” le cose sono in continuo mutamento e quindi hanno forme e qualità sempre cangianti.

Perciò, quando il nostro cervello comincia a dettarci stabili cognizioni sulle cose come sugli avvenimenti, quello è il momento di dubitare di lui: ci sta indicando il “saputo” e così ci nasconde il “vissuto”.

In ultima analisi vi voglio dire che nel mondo tutto è come è, e tutto avviene come avviene; non v’è in esso alcun valore, né, se vi fosse, avrebbe un valore.

Ma il problema più grande è che, qualsiasi cosa sia e qualsiasi cosa avvenga e quale che ne sia il valore, io non posso provarla in alcun modo!

(Scritto nel 2012)